Ylenia è una ragazza dolce e determinata
allo stesso tempo. Sa quello che vuole e sempre col sorriso sulle labbra
combatte ogni giorno. È generosa, altruista. Sa cosa significa fare solidarietà
e accoglienza, nel significato più vero e autentico di questi termini. L'emergenza
immigrazione scattata due anni fa a Taranto le ha cambiato la vita. Sogna di gestire
una struttura tutta sua per famiglie e bambini, una struttura dignitosa e accogliente
che oggi a Taranto non esiste.
Da La Gazzetta del Mezzogiorno del 20 aprile 2016
Ylenia ha un sorriso contagioso. Ylenia non
ha ancora 22 anni, li compirà a luglio, e della sua attività di volontariato ne
ha fatto una missione di vita. Anzi, no. La sua missione di vita, perché basta guardarla
in quei grandi occhi verdi per capire che è felice di quello che dona agli altri
da due anni a questa parte, di quello che ha regalato e regala da allora a migliaia
di profughi arrivati a Taranto.
È bella Ylenia, di quella bellezza che le viene
dall'animo, dalla sua semplicità perché lei rappresenta il volontariato inteso nel
suo senso più profondo e più autentico del termine, aldilà di qualsiasi tornaconto
personale e privo di tutti quegli interessi che - si sa - girano attorno al mondo
dell'accoglienza.
Perché accoglienza non sempre è sinonimo di solidarietà. Ylenia si è tuffata nel mondo del volontariato due anni fa, coinvolta dalla parrocchia della Sacra Famiglia.
È cominciato tutto quasi per caso e non ci ha pensato due
volte ad aiutare come poteva uomini, donne e bambini che giungevano a Taranto con
il loro carico di disperazione.
Era giovane, inesperta, neppure sapeva parlare inglese
e nei primi momenti della disordinata accoglienza nella struttura del Palaricciardi
aveva anche paura.
Non ha mollato però. Mai. Ha visto negli occhi di ciascuno di
quei bambini e soprattutto negli occhi della piccola Stella la speranza. La speranza
di quella gente di avercela fatta a fuggire via dalla povertà e dalla guerra. Questo
l'ha spinta a cominciare e non smettere mai. Oggi tutti la conoscono.
È sempre presente. Sempre. Anche a discapito della sua vita privata. Ylenia si dedica anima e corpo all'associazione della famiglia di Ohana, così l'hanno chiamata lei e i quattro amici con cui ha intrapreso questa avventura. Oggi parla correntemente l'inglese e il francese, anche un po' di arabo.
Questa piccola grande donna avrebbe voluto
fare l'ostetrica, ma non poteva permetterselo. "La povertà l'ho toccata con
mano - racconta alla Gazzetta - perché per un periodo i miei genitori non hanno
lavorato". È cresciuta al quartiere Salinella dove pure non tutto è stato facile.
Eppure Ylenia sorride sempre. "Non sono riuscita a fare l'ostetrica, ma il
Signore mi ha permesso di vedere rinascere
tante vite".
Vive tante storie diverse e drammatiche Ylenia e proprio da quelle
ha imparato che la felicità è fatta di piccole
cose. "I ragazzi ridono e ballano sempre - racconta - perché sono felici di vivere". In questi giorni
comincerà un laboratorio teatrale nella sede Caritas della Concattedrale che ospita
la famiglia di Ohana e chiunque lo desideri potrà offrire il suo contributo.
Non è il denaro ciò che interessa, ma la partecipazione di quanti credono davvero nell'integrazione. Ad accogliere basta poco, il problema è proprio l'integrazione. Ed è su questa che punta Ylenia. "La mia attività di volontariato - sorride - è arrivata in un momento della vita in cui avevo bisogno di scontrarmi con i miei limiti. Mi sentivo insoddisfatta".
E tra quei profughi ha trovato anche un
altro fratello minore, Yancuba giunto dal Gambia e fuggito da un contesto familiare
difficile. Con lui è nata subito una particolare sintonia. "Sono convinto -
le ha detto un giorno lui - che il mio dio e il tuo dio volevano che ci incontrassimo".
'' Sogna bambino, sogna la tua terra, ricca di colori, sapori, luci. Sogna la tua gente, i loro sorrisi caldi... non dimenticarli. No bambino, non sognare la guerra e gli orrori che hai visto. Non ricordare le onde del mare, quelle da cui la mamma ti proteggeva. Sogna bambino mio, sogna la felicità, sogna, che i sogni prima o poi si avverano! ''
Chi lo ha detto che c'è una guerra tra cristiani e musulmani?