I vuoti riempiti dalla fotografia..


Taranto è ricca di professionalità, di uomini e donne capaci di dare un reale contributo a quella Taranto che ha bisogno di linfa vitale. Uomini e donne che nel loro piccolo contribuiscono a farla conoscere non solo per le sue negatività. Uno di questi è Vito Leone. Un documentatore, così lui ama definirsi. Non un fotografo. La fotografia è la sua passione e il suo diletto. Vito lavora nel campo della comunicazione. E’ un amico e un collega. E’ un uomo brillante, dinamico, discreto, ironico, simpatico. E’ tarantino doc, tarantino del quartiere Tamburi dove la grande industria ha lasciato impressa la sua impronta, disgraziatamente. Per questo motivo l’industria è parte della vita di Vito. I suoi scatti raccontano di lui anche se è un tipo di fotografia che può non piacere. Eppure basta saper osservare per comprendere che Vito, con le sue fotografie, esprime se stesso, la sua voglia di andare oltre le apparenze, il suo desiderio di scoprire i particolari. Lui è così nella vita. Un uomo che non si ferma. Mai.



























La mia ricerca fotografica - mi racconta Vito - parte dall’amore per il minimalismo - corrente degli anni '70 il cui principio si racchiude nel “less is more” - e arriva al nuovo modo di fotografare i paesaggi urbani ed industriali che fu di Gabriele Basilico e della scuola tedesca dei coniugi Becher. Un tipo di fotografia fredda, priva della presenza umana di cui si percepisce solo il passaggio”. Fredda, si. Freddo può sembrare lo scatto eppure per Vito fotografare un edificio è come scattare un ritratto ad una persona, trovarne il centro non solo simmetrico ma anche spirituale, cercarne la bellezza anche quando non è evidente.























Amo i non-luoghi, se così si possono definire. I luoghi ghettizzati, abbandonati, emarginati. In buona sostanza ama soffermarsi su ciò che gli altri non vedono o preferiscono non vedere. I suoi sono gli scatti delle periferie, di un palazzo fatiscente, delle stazioni, degli spazi senza identità e senza dignità, quei posti anonimi che tutti trascurano perché non ne vedono la bellezza. E Vito vede quella bellezza perché va oltre, appunto. Con le sue fotografie lui riempie quegli spazi lasciati inesorabilmente e tristemente lasciati vuoti. E’ come se desse delle risposte a delle domande a cui nessuno è in grado di dare un senso.


Vito ama ritrarre gli scorci urbani, i particolari di edifici e chiese non finiti o di periferie. La struttura architettonica, dice, perde il suo valore d'uso quotidiano e diventa metafora, simbolo, linea, essenza: l'idea nella mente dell'architetto, proiettata nello spazio, viene catturata dalla fotografia. Il risultato è uno studio comparato sulle forme che si ritrovano nella perfezione del design e – in assoluto – nella matematica. Un processo di "sottrazione" del segno che si ricompone nella semplicità dell'immagine, che, alleggerita dalle ridondanze, si assolutizza in linee e colore.





L’interesse artistico non è al significato dell'immagine in sé, ma alla tensione tra i materiali e le forme e al loro comportamento nello spazio. Una fotografia apparentemente "fredda" e forse triste, ma che l'osservatore può interpretare con la sua personale sensibilità, liberandosi dai codici di lettura convenzionali; dettagli urbani che sono spesso sotto i nostri occhi senza che siano “letti” artisticamente ma che ognuno può sentire propri.


Negli ultimi giorni ha esposto le sue opere al Mudi di Taranto in una mostra intitolata Vuoto Solido nell’ambito della Festa degli Architetti, ma non è la prima volta. Diverse le esposizioni anche a Grottaglie e a Lecce. Vito ha pubblicato il libro di fotografia “L’arte inconsapevole” BLURB editore. Vito rende omaggio, con i suoi scatti, alla sua città violentata da decenni. Un modo per restituirle, nel suo piccolo, un po’ di dignità, per riempire quei terribili vuoti che si scorgono nei paesaggi che fotografa.

Vito è un uomo alla continua ricerca dei dettagli, dei particolari, dei perché, dell’oltre le apparenze, di sé stesso.








































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