Dove vai in vacanza? ... Vado a respirare.

























 La Guest Writer  


Gabriella Pugliese è una carissima amica, è una donna molto speciale. Gabriella ha 40 anni, segni particolari : rompiscatole, pignola, polemica sempre e comunque, ma con un grande pregio: l'assoluta incapacità a rassegnarsi davanti alle ingiustizie. Da quando è diventata mamma, insieme al gruppo 'donne per Taranto' lotta per raggiungere un sogno comune :la chiusura di tutte le fonti inquinanti a taranto.




 

Dove vai in vacanza? ... Vado a respirare.
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Questo è un guest post scritto da Gabriella Pugliese

Anche quest'anno in famiglia, si è riproposta la solita questione: sacrifici tutto l'inverno, ad agosto vacanze...si, ma dove??? Il marito giustamente obietta: sciocco optare per una città di mare, il nostro è il più bello: e allora??? Decidiamo infine di fare vacanze intelligenti: 12 ore di tragitto per raggiungere il Trentino e far respirare (finalmente...) aria pulita alla nostra bimba. Appena arrivati, ci lanciamo alla scoperta del posto: ore e ore di cammino tra panorami paradisiaci e aria cosi' pura che fa quasi male respirarla. il secondo giorno, un pò per tenerci aggiornati, un pò per astinenza da web, un pò per condividere con amici e parenti tali scenari, ci concediamo una capatina su facebook, ed ecco che con un solo sguardo ripiombiamo nell'angoscia quotidiana: foto condivise da amici che ritraggono il noto orizzonte color ruggine, lamentele su emissioni maleodoranti alle quali i nostro olfatto si ostina a non assuefarsi,














e dulcis in fundo la novita' dell'estate 2014: l'approvazione, come da copione, del progetto tempa rossa, ovvero come dare il colpo di grazia a una città già agonizzante, ecco il vero dilemma di noi tarantini, ogni qualvolta lasciamo la nostra città per periodi più o meno brevi: oltre alla tristezza legata al pensiero di ciò che ci aspetta al rientro, alla fine delle vacanze, al riprendere il tran tran quotidiano, per noi si aggiunge la consapevolezza di dover ricondurre i nostri figli, come agnelli sacrificali, a un futuro che qualcuno ha deciso dover essere di malattia e morte, e se da una parte il nostro legame alla terra natia ci sussurra di combattere questo destino che qualcuno senza anima ci ha riservato, dall'altra l'amore per i nostri bambini ci sprona a fuggire via, sproloqui di una mamma esagerata ed ansiosa??? Chiudo riportando la frase che mia figlia ha pronunciato la prima volta che ha guardato il cielo su queste montagne:

























 'mamma, ma davvero il cielo può essere tutto blu???' 





























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