Italia-Albania così vicine e così lontane...
Parte 2



 L'Albania è.. 

L'Albania è terra di nessuno. L'Albania è terra senza regole. "Tutto ciò che desideri in Albania è possibile", mi ha detto qualche giorno fà chi ci vive ormai da un pezzo. Ed è cosi. Pochi giorni mi sono bastati per capire tante cose da piccoli gesti, approcci, modi di parlare e porsi nei confronti degli "stranieri", persino il modo di guidare. Gli anni di colonizzazione ottomana e italiana e poi il regime hanno influito parecchio sul Paese delle Aquile che custodisce meravigliosi paesaggi, tutti selvaggi e incontaminati.














 
La bellezza dell'Albania, nostra dirimpettaia, sta proprio in questo. È poco conosciuta e, per questo motivo, poco apprezzata. Ho messo piede a Durazzo e la mia impressione è stata negativa. Un ammasso di cemento in cui ci sono le case popolari e gli edifici più eleganti, quelli in costruzione e quelli mai terminati. E si. Perché qui uno degli affari più lucrosi che ci sia è proprio quello dell'edilizia. Gli italiani vanno in Albania a investire i loro soldi sporchi. Riciclaggio e corruzione sono normali in una terra in cui persino l'usura sembra essere legale. 

Un prestito a interessi (il 4% mensile) tra privati viene "regolarizzato" con una firma al notaio.  Se non paghi il creditore ti toglie la casa.


In Albania non ci sono mezze misure: o sei ricco o sei povero. Lo status symbol degli albanesi è l'autovettura. Porsche, Audi, Mercedes nuove di zecca che cambiano periodicamente e la benzina che costa pressoché quanto in Italia. E questo la dice lunga sui guadagni facili, immediati, sporchi degli albanesi. L'Albania è un luogo senza identità in cui si sopravvive, non si vive. Tutto, o quasi, costa pochissimo. La contraffazione è tra gli affari più redditizi. Nei negozi è facile trovare abbigliamento e accessori firmati, tra le marche maggiormente vendute ci sono Hogan, Gucci, Luis Vuitton, Prada. Senza alcuna remore e tutto costa poche decine di euro. La merce arriva in consistenti quantitativi dall Cina e dalla Turchia, mi racconta una ex funzionaria doganale che si occupava proprio del settore della contraffazione.



















Il lungomare di Durazzo è pieno di bancarelle che vendono sigarette (al prezzo di pochi lek, circa 1,40 euro) e di libri in italiano e in albanese. Ci sono libri su Mussolini, Hitler, Stalin. In Albania non esistono librerie, tranne una grande a Tirana, perché il regime non consentiva la lettura. No, troppo pericoloso.

La lettura porta il confronto, le idee, la rivoluzione e questo non era possibile. No che non era possibile.















E poi ti capita di incontrare uomini e donne che ti mettono a disposizione una bilancia per pesarti in mezzo alla strada in cambio di pochi cent. Perché, chiedo a un albanese:"perché anche questo consente agli albanesi di farsi la giornata e portare qualcosa a casa".





































E' questa l'Albania. Sopravvive non vive e mi viene tristezza perché pensi che gli albanesi neppure ce l'hanno perché non la conoscono, forse, una ambizione o un obiettivo nella vita. Questa, per loro, è la vita di tutti i giorni, la vita normale. E ti sale su l'amarezza quando conosci un giovane albanese, Mario, che ha studiato e vissuto per dieci anni in Italia, a Perugia, e una ambizione ce l'aveva. Poi è tornato nella sua patria, fa il cameriere e sorridendo ti dice:" Non si possono avere degli obiettivi in Albania ". Triste realtà per chi una vita diversa ha potuto viverla per un po' e per un albanese la cui mentalità è avanti rispetto a quella della sua terra.

Durazzo non ha i semafori, Tirana si, ma Tirana rispetto a Durazzo è avanti e in questi giorni si sta preparando per l'arrivo del Papa. L'Albania è per metà cattolica e per metà musulmana ed è per questo che le donne sono ancora sottomesse. Ci sono quartieri in cui vivono famiglie musulmane e le donne vengono maltrattate. Ma non e' solo questione di religione, e' questione di mentalita'. Le donne in Albania contano poco e non viene consentito loro di lavorare nei locali e nei bar come cameriere. Poi, invece, ci sono quelle donne che ci tengono talmente tanto ad apparire che vestono sempre con abitini e tacco e poi ancora ci sono le prostitute che si vendono per pochi lek e che si trovano anche nei quartieri un po' più "in".

In Albania quando arriva un italiano te ne accorgi perché è quello che si da un sacco di arie, che sfoggia le borse firmate e i rolex, che guarda tutti dall'alto in basso. In Albania parrucchieri e barbieri, come i supermercati, sono aperti sino a tarda sera. I supermercati sono puliti e ordinati meglio che un supermercato italiano. Giuro, sono in fiume in piena in questo momento e mi commuove anche solo pensare a tutto ciò perché mi commuove sapere che gli albanesi hanno tanto tra le mani, ma quel poco che sfruttano lo sfruttano male e starei a scrivere ancora tante tante cose, ma lo farò in un altro post.



L'Albania, però, è.. E' tutto questo e molto di più.. l'Albania è il Paese delle Aquile e se solo lo volesse quelle Aquile potrebbero volare molto molto lontano perché le potenzialità ci sono tutte.




















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