"Giochi" scellerati e crisi di identità..















 14 anni seviziato con un tubo ad aria compressa da un 25enne. Un giovane con moglie e figlio che si presume debba essere maturo e, piuttosto, che fare "giochi" scellerati debba essere una sorta di guida per un adolescente. E invece no. Che fa??? Insieme ai suoi amici, dementi quanto e più di lui che quel gesto lo ha materialmente compiuto, sfotte il ragazzino e poi lo sevizia.

Ora dico io.. la madre, piuttosto che rilasciare interviste sostenendo che il figlio non sapeva quello che faceva e che si trattava di un gioco, potrebbe forse tentare di capire cosa sia accaduto, perchè si è comportato in quel modo, quale e dove sia il problema. Non conosco i fatti se non perchè in questi giorni sto leggendo giornali e ascoltanto servizi televisivi, ma mi chiedo dove stiamo andando a finire. Una "giustificazione" (semmai ci possa essere o essere definita tale) a questo gesto proprio non riesco a trovarla e proprio non riesco a non essere arrabbiata o anche semplicemente a pensare che in quel 25enne idiota ci sia un "disturbo".

Vivo e vedo troppi bambini e ragazzini crescere con il culto del bello, del bravo, del simpatico, del vestito firmato, del cellulare e dell'ipad e di giornate trascorse a cazzeggiare tra play station dai giochi violenti e il nulla fare piuttosto che a scrivere, disegnare, leggere un buon libro, giocare all'aria aperta, o anche solo guardare il mare o un tramonto. Tutto come se fosse normale. La responsabilità di chi è??? Dei bambini??? E no. Perchè dipende da come cresci ed educhi quei bambini. Da come ci parli con i tuoi figli e da ciò che dici ai tuoi figli nei momenti di gioia e in quelli tristi.

Poi però fortunatamente vedo bambini cresciuti diversamente, come eravamo cresciuti noi un tempo. Anche noi, certo, giocavamo magari con i soldatini che andavano a fare la guerra e con la pistola ad acqua, ma i nostri genitori ci spiegavano quello che accadeva nel mondo, fuori e dentro le nostre case e che quella pistola ad acqua andava comunue utilizzata con moderazione. 



Non siamo stati santi ma quantomeno venivamo indirizzati in modo diverso dalle nostre guide, dai nostri genitori che, nel loro piccolo, ci hanno insegnato a essere pensanti. E oggi, comunque, vedo che ci sono ancora bambini (pochi) a cui piace leggere, scrivere, disegnare, coltivare le piante insieme alla mamma e fare un passeggiata al mare con papà.. ed è a quei bambini e a quei genitori che guardo con ammirazione.. sperando e immaginando che ancora tutto non è perduto in una società in cui un bambino non viene educato neppure a dire buongiorno e un ragazzo con un figlio fa "giochi" stupidi mettendo a rischio la vita e lo stato psicologico di un ragazzino in piena adolescenza.
























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